L'indennità di accompagnamento va riconosciuta anche a coloro che, pur capaci di compiere materialmente gli atti elementari della vita quotidiana (quali il mangiare, il vestirsi, il pulirsi, ecc.), necessitano di un accompagnatore in quanto incapaci di rendersi conto della portata dei singoli atti che vanno a compiere e dei modi e tempi in cui gli stessi debbano essere compiuti, di comprendere la rilevanza di condotte volte a migliorare (o stabilizzare e non aggravare) il proprio stato patologico, e di valutare la pericolosità di comportamenti suscettibili di arrecare danni a sè o ad altri (Cass. n. 1268/2005, su www.laprevidenza.it)